Funzione fisiologica | Digestione delle sostanze, metabolismo degli zuccheri |
Funzione simbolica | Trasformazione |
Emozione luce | Dolcezza, compassione, autostima |
Emozione ombra | Freddezza, distacco, rinuncia, sfiducia |
Organi correlati | Stomaco, milza |
È una grande ghiandola situata nella parte posteriore della cavità addominale, dietro lo stomaco, tra il duodeno e la milza.
Come ghiandola esocrina produce diversi enzimi che immette nel duodeno attraverso il dotto pancreatico e che contribuiscono all’ultima fase della digestione degli alimenti.
Come ghiandola endocrina produce ormoni come l’insulina e il glucagone indispensabili per metabolizzare e sfruttare le proprietà nutritive dei carboidrati e degli zuccheri.
Interpretazione e patologia
La pancreatite procura un dolore molto intenso poiché il pancreas va incontro a una degenerazione molto rapida, una sorta di autodigestione dell’organo: gli enzimi prodotti per la digestione si rivoltano contro l’organo e lo erodono.
Il carcinoma del pancreas è tra i più aggressivi e letali tra i tumori (occupa le prime posizioni insieme al tumore dei polmoni, della prostata, dell’intestino, della mammella e dell’utero).
I carboidrati, come lo zucchero e l’amido, rappresentano per l’organismo una delle principali fonti di energia, una volta ingeriti col cibo, vengono scomposti dagli enzimi dell’apparato digerente in zuccheri semplici e il loro assorbimento produce un innalzamento del livello di glucosio nel sangue: questo aumento della glicemia stimola alcune cellule del pancreas, le isole di Langerhans, ad immettere nel circolo sanguigno l’insulina, cioè l’ormone che favorisce l’ingresso del glucosio nelle cellule e la sua utilizzazione come carburante.
La mancanza di insulina rende impossibile l’impiego del glucosio e determina il suo accumulo nel sangue (iperglicemia).
Il diabete produce una superacidificazione del corpo che può portare fino al coma.
Anche il diabete è una malattia autoimmune, cioè è proprio il sistema immunitario a scatenare un attacco contro le isole di Langerhans e a distruggerle.
La parola diabete deriva dal greco diabàino, che significa “passare attraverso, scorrere”, e ciò che mi passa attraverso senza lasciare traccia è la dolcezza, la tenerezza, l’amore.
Anzi, a lungo andare divento sempre più acido, ho bisogno di dolci ma non ne posso mangiare, ho bisogno di coccole e di affetto, ma non so trattenerle dentro di me, mi passano attraverso, ne ho paura perché mi possono uccidere
L’affermazione interiore del malato di diabete può anche essere: “non conosco la tenerezza e la dolcezza, sono così arrabbiato per non averne ricevuto e così mortalmente offeso che piuttosto che lasciarle entrare mi uccido”.
Il diabetico di solito è rigido e scostante, pessimista, rassegnato, spesso triste e permaloso, è come un bambino ferito che tiene un broncio perenne (iperglicemia) e allontana da sé la dolcezza e la tenerezza eliminando il glucosio attraverso le urine (glicosuria).