Olismo. L’ordine implicato e l’ordine esplicato di David Bohm
L’ordine implicato e l’ordine esplicato proposti dal fisico David Bohm, sono un elemento essenziale per una comprensione olistica delle differenti dimensioni dell’esistenza, per riunire la materia alla coscienza.
Bohm – collega di Einstein, stimato ricercatore e scopritore di alcuni interessanti fenomeni in fisica quantistica – sostiene che la realtà della coscienza è “implicata”, ossia “ripiegata all’interno”, rispetto alla realtà materiale che lui chiama “esplicata”, ossia “dispiegata all’esterno”.
Nel suo libro “Wholeness and the implicate order” e nel più recente “Science, order and creativity” scritto insieme al fisico David Peat, Bohm espone in modo particolarmente interessante le logiche fisiche e psichiche dell’ordine “implicato” ed “esplicato”, ovvero l’evoluzione e l’involuzione della nostra dimensione materiale o realtà “esplicata” (ossia svolta, spiegata) a partire dalla dimensione potenziale della coscienza o realtà “implicata” (ossia non espressa, ripiegata su se stessa).
Secondo Bohm il “senso” (meaning) di un’informazione rappresenta una delle porte per la comprensione della realtà “implicata”.
La teoria di Bohm è sicuramente la più ampia e scientifica serie di considerazioni olistiche per spiegare l’esistenza della coscienza e la sua continua relazione con la materia fisica.
La teoria generale dei sistemi di Ludwig von Bertalanffi
La teoria generale dei sistemi di Ludwig von Bertalanffi, biologo ed epistemologo austriaco è una delle colonne più importanti per una visione globale dell’esistenza.
Bertalanffi rimproverò alla scienza meccanicista, ed in particolare alla biologia, di essere eccessivamente “analitico-sommatoria” ossia di scomporre e analizzare i fenomeni dividendoli in costituenti primari.
La sua proposta era di considerare gli organismi viventi come “sistemi” complessi dotati di caratteristiche specifiche non deducibili dalla semplice somma delle parti costituenti.
Bertalanffi, intorno agli anni Cinquanta, propose una “teoria generale dei sistemi” che riuscisse a riunire le proprietà generali e complesse di tutti i sistemi in base alla quale riunificare tutte le scienze.
La teoria sistemica generale dell’evoluzione, il vuoto sub-quantistico e il campo psi di Ervin Laszlo
La teoria sistemica generale dell’evoluzione, il vuoto sub-quantistico e il campo psi sono tre fondamentali ipotesi – proposte dall’epistemologo e filosofo della scienza Ervin Laszlo – che in pochi anni sono diventati dei veri nuovi paradigmi di lettura per una scienza olistica e sistemica internazionale.
Laszlo, nei libri Evoluzione e Alle radici dell’universo, propone una coerente visione evolutiva formulando una Grande Teoria Sistemica capace di abbracciare l’intero processo di evoluzione dal Big Bang ai sistemi sociali.
Una grande rilevanza assume anche il concetto di Campo Psi che considera il Vuoto o meglio il vuoto sub-quantistico, come il Quinto Campo, la dimensione originaria da cui sono emerse e si sono differenziate le quattro grandi forze della fisica.
Il Vuoto come Campo Psi, o “campo di punto zero” (zero point field), è la dimensione della coscienza da cui appunto originano e alla quale sono comunque sempre legati tutti i fenomeni dell’esistenza fisica, biologica e umana.
La scienza della complessità
La scienza della complessità, recentemente sviluppata dall’Istituto di Santa Fe. Morris Mitchell Waldrop, collaboratore dell’Istituto e autore del libro Complexity definisce la teoria della complessità come il “Grande Olismo Unificato”.
Iniziata nei primi decenni del secolo da Von Bertalanffi, Woodger, Needham e Haldane, la scienza della complessità si sviluppò come paradigma in opposizione sia al vitalismo che al meccanicismo, affermando il principio olistico secondo cui l’unità di un organismo non è riducibile alla somma delle sue parti, cercando un linguaggio capace di descrivere la globalità delle sue funzioni e attività.
Fu alla base della teoria generale dei sistemi, successivamente venne applicata alla cibernetica, e più recentemente alle teorie del caos, configurandosi, comunque, in modo autonomo come “scienza della complessità”.
La teoria è basata sul principio di autorganizzazione spontanea e adattativa dei sistemi complessi, ad essa si rifanno numerose discipline e linee di ricerca come l’ecologia della mente di Gregory Bateson, l’epistemologia genetica e il cognitivismo di Jean Piaget, l’olismo epistemologico di Edgar Morin, la termodinamica dei processi irreversibili di Ilya Prigogine, le ricerche embriologiche di Waddington, l’etologia di Konrad Lorenz e la teoria matematica della morfogenesi di Renè Thom.
Il paradigma olografico
Il paradigma olografico – base scientifica dell’olismo – è uno dei paradigmi emergenti più importanti della nuova scienza in quanto ripropone in termini attuali, basati sulla coerenza, l’antico concetto di relazione micro-macrocosmica tra l’Uno e il Tutto, che venne espresso negli aforismi “come in alto così in basso” o “il tutto nel tutto”.
La coerenza elettrodinamica quantistica di Giuliano Preparata ed Emilio del Giudice
La coerenza elettrodinamica quantistica sviluppata dai fisici Giuliano Preparata ed Emilio del Giudice sulla base delle teorie della superradianza di Robert H. Dicke, fisico di Princeton.
La coerenza rappresenta uno dei punti di maggior interesse nella nuova scienza in quanto esprime la logica unitaria delle interazioni complesse tra particelle elementari attraverso la creazione di campi elettromagnetici di complessità crescente.
Il campo collettivo, creato dall’insieme dei singoli campi delle particelle elementari, esprime un concetto dinamico sovra-individuale che anticipa, anche se per ora solo a livello di fisica quantistica, le varie teorie olistiche in cui l’intero è più della somma delle parti.
Attraverso il concetto e l’applicazione della coerenza si possono comprendere le complesse logiche evolutive che dal mondo atomico portano al vivente.
Il dualismo interazionista di John Eccles
Il dualismo interazionista di Sir John Eccles, Nobel per la neurofisiologia, e la teoria dei tre mondi elaborata insieme al filosofo della scienza Carl Popper, secondo cui la dimensione della coscienza e della materia-energia sono in costante interrelazione.
Nel suo ultimo e, forse, miglior libro, Come l’io controlla il suo cervello, Eccles si propone di sfidare e negare il materialismo e di restituire all’Io spirituale il controllo del cervello.
La sua tesi, molto documentata, offre un quadro in cui la dimensione della coscienza è di estrema importanza e non è in alcun modo dipendente dalla dimensione materiale.
La sua analisi entra in profondità nei meccanismi cerebrali offrendo risposte su come la neurostruttura cerebrale interagisce con la coscienza individuale.
La concezione di Eccles, come quella di Bohm, benché non sovrapponibili, risultano di fatto simili nel riconoscimento della realtà della coscienza e della sua costante interdipendenza con questa vita.
Le strutture dissipative di Ilya Prigogine
Le strutture dissipative e le nuove formulazioni dei principi di termodinamica lontano dall’equilibrio di Ilya Prigogine, Nobel per la chimica, che nel libro La nuova alleanza presenta una rivoluzionaria interpretazione del principio di entropia, ribaltando la vecchia visione meccanicista che la considerava una legge orientata necessariamente alla disgregazione e al caos, e mostrando invece come nei sistemi lontani dall’equilibrio, chiamati strutture dissipative (come i sistemi viventi e la Terra), la stessa legge porta ordine e unità.
L’ipotesi gaia di James Lovelock
L’ipotesi Gaia di James Lovelock, considera l’intero pianeta come un unico organismo vivente e autocosciente.
La co-evoluzione di Eric Jantsch
La coevoluzione di Eric Jantsch che, basandosi sulle teorie di Prigogine, porta una nuova interpretazione dell’intero processo di evoluzione, visto non più come sistema casuale di crescita ma come sistema intelligente e ordinato di individui che crescono grazie alla auto-trascendenza, intesa come capacità di trasformare se stessi oltre i propri limiti attuali, e alla coevoluzione.
La Coevoluzione si pone in modo polare rispetto al concetto di competizione individuale evolutiva, come lotta per la sopravvivenza di ogni singolo essere contro tutto e tutti.
Nella coevoluzione si pone in risalto l’elevatissima coerenza e cooperazione che si instaura tra individui della stessa specie e anche di specie diverse come logica di migliore evoluzione collettiva.
La sincronicità di Wolfgang Pauli e Carl Gustav Jung
La sincronicità, è un elemento essenziale nella comprensione dei processi simultanei sia psichici (telepatia) che fisici (non località).
Venne proposta dal Nobel della fisica Wolfgang Pauli e dallo psicologo Carl Gustav Jung.
Questa legge fondamentale, che considera l’esistenza come un Tutto interconnesso e legato dal “senso”, rappresenta l’altra polarità rispetto a quella di causa-effetto, per cui ogni evento è in qualche modo connesso dal significato a tutto il resto dell’esistenza.
La struttura che connette di Gregory Bateson
La struttura che connette di Gregory Bateson, concetto cibernetico di unità ed interazione tra le varie realtà oggettive dell’esistenza, che pur apparendo separate e indipendenti, rivelano una profonda interrelazione informatica, una sorta di rete mentale della natura nella sua globalità vivente.
Il campo morfogenetico di Rupert Sheldrake
Il campo morfogenetico del biologo Rupert Sheldrake, che sostiene un principio di conservazione dell’informazione legata alla forma della materia chimica come degli esseri viventi o delle idee; questa forma, o campo morfico, può essere trasmessa e ricevuta da altri campi (esseri viventi) simili.
La sua affascinante teoria presuppone una dimensione in cui l’informazione legata ad una specifica forma esiste anche quando il corpo fisico scompare, ad esempio una rosa che viene bruciata mantiene il suo campo morfico in una dimensione parallela dove può influenzare nuovamente la nostra realtà fisica.
Questa teoria è stata provata con una serie di esperimenti in diverse parti del mondo.