Le arti in Cina sono nutrite dello stesso pensiero naturalista e taoista che ha alimentato la filosofia e la medicina.
Tutta l’arte cinese cerca di esprimere le idee di equilibrio, di armonia e di mutamento contenute nella teoria Yin-Yang.
Nella pittura di paesaggio, l’armonioso spirito della natura si manifesta in una scena in cui misura e proporzione concorrono a creare la bellezza.
L’artista cattura l’essenza della natura come essa gli appare, ogni cosa si presenta nelle giuste dimensioni ed il quadro diviene un tutto unico dove gli elementi del microcosmo coincidono con quelli del macrocosmo.
L’inverno è anche la morte, un albero che sboccia è la primavera, un lago rappresenta tutte le acque, una persona l’umanità.
Ogni persona manifesta gli stessi equilibri e processi che sono presenti nel dipinto o nell’intero universo.
Gli aspetti Yang o di Fuoco del corpo sono quelli più dinamici e trasformativi, gli aspetti Yin o di Acqua sono i più ricettivi e materni.
Una persona può esprimere fisicamente il calore e la mutevolezza del Fuoco dell’estate, un’altra la silenziosa quiete del freddo dell’inverno.
Un’altra persona può presentare le caratteristiche dell’Umidità, una può avere l’aspetto maturo e raggrinzito di un Asciutto autunno cinese; e molti presentano aspetti delle varie stagioni simultaneamente.
Armonia e salute consistono nel gioco equilibrato di tutte queste tendenze.
In ogni persona, come in ogni paesaggio, vi sono tratti che, nel loro equilibrio, definiscono la salute o la bellezza.
Se i tratti sono squilibrati la persona è malata o il dipinto del paesaggio non è armonioso.
Il medico cinese guarda il paziente come un pittore guarda un paesaggio: come una particolare combinazione di tratti in cui è possibile cogliere l’essenza del tutto.
I segni del corpo sono in una certa misura diversi da quelli della natura: essi includono l’espressione delle emozioni, il colore del viso, il senso di agio o la presenza di dolore, la qualità del polso… ed esprimono l’essenza del paesaggio corporeo.
La medicina cinese assomiglia così alla scienza del senso che si fonda su di una coscienziosa osservazione dei fenomeni, guidata da un processo di pensiero razionale, logicamente coerente e comunicabile.
Possiede un corpo di conoscenze e standard di misurazione che permettono al medico di descrivere, diagnosticare, curare.
Le sue misure sono immagini del macrocosmo ed è per questo che la medicina cinese richiede molta sensibilità e logica sintetica, oltre alla consapevolezza che il tutto definisce le parti.
Tale sensibilità consente al medico di cogliere le sfumature di significato nei segni corporei, di non perdere di vista sottigliezze significative.
La medicina cinese non è fondamentalmente quantitativa ma riconosce in ogni individuo un disegno particolare, in ogni immagine una qualità essenziale.
Il medico deve riconoscere una disarmonia ed applicare la sua arte specifica per restituire la salute e ricondurre equilibrio e armonia in un organismo vivente.
La teoria dei cinque elementi nella medicina orientale
La teoria dei cinque elementi riflette i ritmi della natura e trova applicazione in un campo assai vasto che comprende l’agricoltura, l’alimentazione, la psicologia, l’astrologia.
Molti libri ne hanno dimostrato l’utilizzo in medicina e specialmente in agopuntura ed ancor oggi continua a dimostrarsi efficace nella diagnosi medica e nella cura.
La teoria dei cinque elementi è di origine cinese.
È descritta nei minimi particolari nel Nei Ching, un testo che raccoglie i dettami dell’antica medicina, compilato per la prima volta sottoforma di libro nel 400 a.C., per quanto probabilmente risalga a più di 4000 anni fa.
I filosofi cinesi classificarono ogni cosa di questo mondo secondo i cinque elementi primari – Legno, Fuoco, Terra, Metallo, Acqua – che rappresentano cinque stadi di forze.
La base di tale teoria risiede nel concetto dell’eterno gioco scambievole di Yin e Yang, perché, nell’alternarsi di questi due opposti complementari, nasce sempre una nuova entità.
L’uomo racchiude in sé questi cinque elementi poiché è il prodotto del Cielo e della Terra.
Ne consegue che l’uomo, essendo un’entità allo stesso tempo terrestre e celeste, si serve di questi nella sua vita quotidiana.
Da uno deriva due – Yin, Yang – da due derivano tre e quattro – legno, fuoco, metallo, acqua.
La Terra é posta al centro, in modo tale da creare un sistema dinamico di classificazione omnicomprensivo.
Trova un posto non distinguibile da quello occupato dagli altri elementi, e il pentagono viene così completato.
Ogni elemento corrisponde a una direzione e a una stagione nel corso dell’anno.
La primavera è la prima stagione dell’anno nuovo, è il tempo della semina e il sole sorge da est ogni mattino.
Il Legno è il primo elemento in quanto rappresenta la forza della vita – vitalità e crescita vitale.
La sua presenza qui è uno degli elementi primari che distinguono la Teoria dei Cinque Elementi da ogni altro sistema ad essa paragonabile, orientale e occidentale.
Si considera che ciascun elemento deve la sua esistenza all’interazione del Cielo e della Terra (Yin, Yang); questa è la ragione della posizione centrale assegnata all’elemento Terra.
Per quanto riguarda la direzione, il legno rappresenta l’est, il fuoco è il sud, il metallo è l’ovest e l’acqua è il nord.
La terra, che sostiene le nostre vite, è il centro e mette in connessione tutti gli altri elementi.
La connessione tra gli altri elementi e le rispettive stagioni è la seguente:
Fuoco, l’estate e il caldo sud;
Metallo, l’autunno arido e l’ovest;
Acqua, l’inverno e il freddo nord;
Legno, primavera e ventoso est.
Il Nei Ching spiega semplicemente e meravigliosamente le interrelazioni esistenti tra i cinque elementi.
Dice: “il legno dà origine al fuoco, il fuoco dà origine alla terra, la terra dà origine al metallo, il metallo dà origine all’acqua, l’acqua dà origine al legno”.
Questo è il ciclo “sheng” o della “creazione”, che produce ciò che viene chiamato nella medicina orientale relazione “madre-figlio”.
È qui sotto rappresentato dalla figura tre dal periplo esterno delle frecce.
Riflette come:
il legno brucia per produrre
il fuoco le cui ceneri si decompongono
in terra dove nascono e da dove sono estratti
i metalli che una volta disciolti diventano
l’acqua che nutre le piante e gli alberi
Il Nei Ching spiega anche il ciclo “ko”, della “distruzione” o del “controllo”:
il legno è tagliato dal metallo
il fuoco è spento dall’acqua
la terra è penetrata dal legno
il metallo è disciolto dal fuoco
l’acqua è interrotta e bloccata dalla terra.
Ognuno di questi cicli di interrelazioni è suscettibile di vastissime applicazioni pratiche.
Ciascun elemento è associato ad un organo.
Il ciclo della creazione mostra come:
il cuore rinforza la milza,
la milza rinforza i polmoni,
i polmoni rinforzano i reni,
i reni rinforzano il fegato,
il fegato rinforza il cuore.
Il processo è circolare e ciascun organo ricava energia da quello che lo precede e ne dà all’organo che lo segue.
Migliorando le condizioni di un organo indebolito si rafforza lo stato degli organi seguenti, i “figli”.
Similmente l’indebolimento di un organo può provocare un rifornimento di energie che avviene a spese dell’organo che lo precede, la “madre”.
Nel testo di medicina cinese Nei Ching si descrivono alcune interessantissime relazioni fisiologiche:
- il fegato nutre i muscoli, che rinforzano il cuore; il fegato governa gli occhi
- il cuore nutre il sangue, il sangue ravviva lo stomaco; il cuore regola la lingua
- lo stomaco rinforza i tessuti, i tessuti proteggono i polmoni; lo stomaco regola la bocca
- i polmoni rinforzano la pelle e i capelli (i peli), la pelle e i capelli proteggono i reni; i polmoni governano il naso
- i reni rinforzano le ossa e il midollo, e le ossa e il midollo rinforzano il fegato; i reni regolano le orecchie
ciascun senso è connesso con uno degli organi interni e da esso regolato: il cuore e la parola, lo stomaco e il gusto, i polmoni e l’odorato, i reni e l’udito, il fegato e la vista.
A ciascun elemento è associata un’emozione intimamente connessa con l’organo corrispondente.
Facendo riferimento al testo Nei Ching si dice che:
- l’ira danneggia il fegato, ma la tristezza equilibra l’ira
- la gioia stravagante danneggia il cuore, ma la paura equilibra la gioia
- la simpatia eccessiva (preoccupazione) danneggia lo stomaco, ma l’ira equilibra la simpatia
- l’angoscia eccessiva danneggia i polmoni, ma la gioia equilibra l’angoscia
- l’estrema paura danneggia i reni, ma la simpatia può far superare la paura.
Così l’esplodere di una di queste emozioni non solo rende manifesto un problema dell’organo ad essa collegato ma anche ne aggrava le condizioni.
Così possiamo notare un’interrelazione tra questi organi, spiegata dal ciclo distruttivo della teoria dei cinque elementi.
Anche il ciclo della creazione si applica alle emozioni.
Un’eccessiva simpatia o preoccupazione produrrà angoscia; l’eccesso di angoscia crea la paura…
La gioia, l’emozione del fuoco (caldo, estate) è la più Yang; la paura, l’emozione dell’acqua (freddo, inverno), è la più Yin.
La teoria dei cinque elementi è in armonia con lo scorrere delle stagioni e con il ritmo di ogni giorno, è un riflesso della vita che scorre e cambia e non può essere contenuta all’interno di rigide categorie.
È utile concepire i cinque elementi come forze, e tutto ciò che sotto di essi viene classificato come la distribuzione della loro forza.