Possiamo definire l’ideogramma REI come la rappresentazione dell’Energia che ci circonda.
Se da un punto di vista più mistico o filosofico possiamo chiamarla Spirito, Luce, Dio, Natura, Macrocosmo, Principio Primo, Motore Immobile, ecc., secondo le teorie scientifiche e anche nella vita pratica di ogni giorno, essa si esprime attraverso il concetto di Forza o Energia.
In effetti etimologicamente la parola energia significa “forza che sta dentro”: forza di gravità, forza elettromagnetica, forza nucleare, cinetica, calorica, ogni corpo dotato di massa sembra produrre ed essere nel contempo sottoposto a una continua interazione con numerose “forze”.
Per quanto ne sappiamo la storia del nostro universo (Rei) è iniziata almeno 13,7 miliardi di anni, con una gigantesca esplosione di luce, calore ed energia chiamata Big Bang
Da quel momento in poi l’Universo ha iniziato ad espandersi e a raffreddarsi e si sono andati formando gli elementi, che hanno generato la materia e quindi le galassie, le stelle e i pianeti.
Attualmente la famosa equazione di Einstein E=mc2 stabilisce la relazione tra la materia (m) e l’energia, dimostrando che quest’ultima corrisponde alla massa di un corpo moltiplicata per la velocità della luce al quadrato.
La materia dunque altro non è che energia condensata.
Considerando che la velocità della luce è di quasi 300.000 km al secondo, è sconcertante constatare la enorme quantità di energia presente anche in una piccola quantità di materia.
Sappiamo inoltre che la materia è costituita da atomi, il cui diametro misura un centesimo di milionesimo di millimetro, ma che nell’atomo la materia è presente in misura ridottissima ed è costituita dal nucleo e dagli elettroni.
Per rendere l’atomo visibile dovremmo ingrandirlo fino alle dimensioni di uno stadio di calcio, dove il pallone al centro del campo sarebbe il nucleo e granelli di polvere vorticanti a 900 chilometri al secondo sulle gradinate, gli elettroni.
Tutto il resto è energia.
Anzi, proprio “Tutto è energia”, visto che gli esperimenti di Rutherford hanno dimostrato che il nucleo dell’atomo, lungi dall’essere duro e “materiale”, consiste in realtà di vaste regioni di spazio nelle quali si muovono particelle ancora più piccole.
Queste unità subatomiche sono entità quasi astratte che presentano un carattere duale: a seconda di come le osserviamo ora sembrano particelle, ora onde elettromagnetiche.
Questa natura duale è la stessa che riscontriamo nella luce.
Questa proprietà che accomuna la luce e la materia ha dato infine origine alla formulazione dei “quanti” secondo cui la materia avrebbe una “tendenza a concentrarsi” in qualche regione dello spazio, ma è chiaro che il concetto stesso di realtà della materia è attualmente in discussione.
Ciò che appalesa la meccanica quantistica è una fondamentale unità di fondo dell’universo, dove la natura non ci rivela mai la presenza di un “costituente base” isolato e a sé stante, ma ci appare piuttosto come una complessa rete di relazioni e scambi energetici tra le varie parti del tutto.