La Teoria dello Yin e dello Yang
Sin dall’antichità gli orientali hanno riconosciuto che il nostro corpo è una mera parte della natura e che l’uomo vive costantemente sotto l’influsso della natura.
Ogni corpo umano è un cosmo in miniatura, una replica del cosmo più “grande” detto natura.
In essa c’è un ordine, un principio di flusso costante, in accordo con il principio fondamentale che il nostro mondo è in perenne mutamento.
Nella filosofia orientale tale principio è noto come Teoria dello Yin e dello Yang.
I nostri corpi sono una cosa sola con l’universo; il corpo e la terra non sono due entità separate.
Tutti i fenomeni nascono dal Ch’i di Yin e Yang.
La logica che sottostà alla medicina cinese, secondo la quale una parte può essere compresa solo in relazione al tutto è la teoria dello Yin e dello Yang.
Essa si basa sulla costruzione filosofica di due polarità complementari, dette Yin e Yang.
Tali opposti complementari caratterizzano il concetto fondamentale del pensiero cinese.
I Cinesi credono che ogni volta che una situazione si sviluppa fino alle sue estreme conseguenze, essa sia costretta ad invertire il proprio corso trasformandosi nel suo opposto.
In origine i termini Yin e Yang indicavano rispettivamente i fianchi in ombra e al sole di una montagna.
Fin dai tempi più remoti, due poli archetipi della natura furono rappresentati non solo da luminoso e oscuro ma anche da maschile e femminile, rigido e flessibile, sopra e sotto.
Yang, il potere creativo, maschile, forte, era associato al Cielo, mentre Yin, l’elemento femminile e materno, buio, ricettivo era rappresentato dalla Terra.
Nel campo del pensiero Yin è la mente femminile, intuitiva e complessa, Yang è l’intelletto maschile, lucido e razionale.
Yin è la quiete contemplativa del saggio, Yang la forte attività creativa del re. I
l carattere dinamico dello Yin e dello Yang è illustrato dall’antico simbolo cinese chiamato T’ai-chi T’u o “Diagramma della Realtà ultima”.
Tale diagramma fornisce una simmetrica disposizione dell’oscuro Yin e del luminoso Yang.
La simmetria non è statica.
E’ una simmetria rotazionale che richiama alla mente un movimento ciclico e continuo.
I due punti nel diagramma rappresentano l’idea che ogni talvolta una delle due forze arriva al suo massimo, essa contiene già in se stessa il seme del suo opposto.
La coppia Yin e Yang è il grandioso motivo conduttore che determina tutte le caratteristiche del tradizionale modo di vita cinese.
Yin e Yang si creano a vicenda, possono essere distinti l’uno dall’altro ma non separabili.
Dipendono l’uno dall’altro, si richiamano e si definiscono a vicenda.
L’attività Yang del corpo è nutrita dalla sua forma fisica Yin, la forma fisica è creata e mantenuta in esistenza dall’attività del corpo.
Yin e Yang si controllano reciprocamente: se la Yin è in eccesso, lo Yang sarà carente e viceversa.
Yin e Yang si trasformano l’uno nell’altro.
Questo principio è la formula che illustra la natura dei processi organici.
Esso allude a due tipi di trasformazione: i mutamenti che si producono armoniosamente nel corso normale degli eventi; e le rotture e le trasformazioni improvvise, caratteristiche di situazioni di estrema disarmonia.
Nella dinamica del corpo ad ogni inalazione è seguita un’esalazione ed è proprio in questo continuo dare e prendere che consiste l’attività vitale stessa.
La medicina cinese è basata sull’equilibrio di Yin e di Yang nel corpo umano ed ogni malattia è vista come rottura di tale equilibrio.
Il corpo è diviso in parti Yin e parti Yang.
In generale, l’interno del corpo è Yang, la superficie del corpo è Yin, la parte anteriore è Yin, il dorso è Yang.
Lo Yin e lo Yang del corpo sono talvolta descritti metaforicamente come l’Acqua e il Fuoco del corpo.
Le malattie caratterizzate da debolezza, lentezza freddo e inattività sono Yin; quelle che manifestano forza movimento, iperattività e calore sono Yang.
All’interno del corpo vi sono organi Yin e organi Yang.
L’equilibrio tra tutte queste parti è mantenuto da un flusso continuo di KI o energia vitale, lungo un sistema di meridiani che contengono i punti di stimolazione dell’agopuntura.
Ad ogni organo è associato un meridiano in modo tale che i meridiani Yang appartengano ad organi Yin e viceversa.
Ogni volta che si blocca il flusso tra Yin e Yang, il corpo si ammala e la malattia viene curata inserendo degli aghi nei punti di stimolazione dell’agopuntura, per stimolare e ristabilire il flusso del KI.
L’onnipresente influenza della teoria Yin-Yang nella cultura e nel pensiero cinese consente una concezione e una spiegazione diversa degli eventi rispetto a quella occidentale.
L’idea di rapporto causale, centrale per il pensiero occidentale, è quasi assente nel pensiero cinese.
Per i Cinesi i fenomeni non si producono per effetto di un atto creativo esterno a essi e la ricerca delle cause non è particolarmente interessante.
I cinesi ritengono che l’universo sia in perpetuo mutamento ed il suo movimento sia dovuto ad una dinamica interna di processi ciclici.
Come il Sole delinea quattro stagioni nel suo ciclo annuo, così tutti gli organismi attraversano quattro stagioni nel corso della vita: nascita, maturazione, declino, morte.
La costanza del cosmo sta nella regolarità di questi cicli di mutamento.
Conoscenza, nell’ottica cinese, significa percezione attenta del movimento interno del tessuto dei fenomeni.
Il termine “meridiani”, applicato alla medicina cinese è entrato in Occidente tramite una traduzione francese del termine cinese jing-luo.
Jing significa “attraversare” oppure “un filo in un tessuto”; luo è “qualcosa che connette o lega”, oppure una “rete”.
I meridiani sono i cammini, i canali, che trasportano il KI ed il sangue attraverso il corpo.
Non sono vasi sanguigni ma una rete invisibile che lega tutte le Sostanze Fondamentali e gli Organi che fanno capo ad un sistema di supervisione e di armonizzazione della circolazione energetica gestita dal Cuore.
Quest’ultimo è considerato la sede dello Shen, che è la mente intesa come sistema armonico delle facoltà psicoemotive della persona.
E’ bene notare che la medicina cinese attribuisce agli organi funzioni più ampie rispetto a quelle della medicina occidentale, infatti sono associati a precise azioni sulla sfera psicoemotiva.
La circolazione dell’energia nel corpo varia nei diversi canali e negli organi a seconda delle ventiquattro ore, secondo l’esigenze fisiologiche dell’organismo, delle stagioni e delle necessità di utilizzo.
Le “alte maree” del flusso energetico investono periodicamente un canale ed il suo organo correlato durante le ventiquattro ore.
Nella teoria medica cinese i Meridiani sono invisibili, ma dotati di realtà fisica infatti le sostanze KI e sangue scorrono in essi portando nutrimento e forza.
Il sistema dei meridiani è essenziale per il mantenimento di un equilibrio armonioso in quanto unifica tutte le parti del corpo.
Il sistema dei meridiani regola lo Yin e lo Yang, inumidisce i tendini e le ossa, arreca beneficio alle giunture ed arriva dappertutto.
Dai Canali principali si dirama in Canali collaterali, arrivando fino alle giunzioni intercellulari che sono gli spazi in cui avvengono i principali scambi ionici e chimici di sostanze necessarie allo sviluppo, alla riproduzione ed all’attività delle cellule.
I cinesi paragonano il sistema dei meridiani ai canali fluviali che irrigano il territorio e i punti di agopuntura alle “chiuse”.
I punti sono zone in cui il KI, come l’acqua, può essere immesso nel sistema circolatorio se in deficit, quando cioè il territorio non è sufficientemente nutrito; oppure può essere drenato fuori dal sistema, se sono presenti stasi circolatoria, infiammazioni o degenerazioni tissutali.
I meridiani collegano l’interno del corpo con l’esterno ed ogni medico cinese deve aver euna piena comprensione del sistema di cui fanno parte in quanto la maggior parte dei punti dell’agopuntura è in relazione con i Meridiani e molte erbe prescritte da un medico cinese percorrono uno o più fra i cammini dei Meridiani.
Il sistema dei Meridiani consiste di dodici meridiani regolari che corrispondono a ciascuno dei cinque organi Yin e dei sei organi Yang e al Pericardio.
La teoria dei meridiani assume che una disarmonia in un certo meridiano possa avere origine sia da un disturbo che si produce in seno al meridiano stesso sia da una disarmonia dell’organo a esso connesso.